Devo dire la verità, quando ho scoperto di dover venire in India per lavoro, non ho pensato che mi sarei trovato in difficoltà col cibo, fondamentalmente sono una buona forchetta e mangio pressoché tutto, ma ho un grosso problema: sono un italiano abituato a mangiare bene.
In India secondo me si mangia molto male, e soprattutto è molto pericoloso prestare poca attenzione alla scelta dei prodotti, alla loro conservazione, preparazione e, ovviamente, ingestione.
Valgono sempre le regole del "non mangiare cibi poco cotti", "evitare acqua che non sia in bottiglia", "eliminare il ghiaccio" e "mai formaggi e pesce"; raccomando di lavarsi sempre le mani prima di mangiare, ma sappiate che è preferibile il retrogusto di una salviettina imbevuta che la freschezza di un acqua che non sapete essere inquinata: lavarsi le mani con un'acqua impura è come cercare di farsi la barca con una falce da trebbia.
Il fenomeno che colpisce chi non ha cura di seguire certe indicazioni viene chiamato "Delhi Belly" (pancia di Delhi), e consiste in forti crampi, infezioni e manifestazioni anche violente a livello gastrico/intestinale; credo sia significativo il fatto che a questo "disagio" tipico dei viaggiatori di tutto il mondo, sia stato associato il nome della città indiana per eccellenza.
Ma torniamo al cibo, per prima cosa sappiate che le porzioni indiane sono estremamente minime, sono quasi tutti vegetariani e che loro preferiscono mangiare con le mani, ma esclusivamente con quella destra, mentre la sinistra la usano quando sono in bagno...resta inteso a questo punto che dovrete dubitare di chiunque per salutarvi vi porgerà la mancina.
Non dovete assolutamente commettere l'errore di considerare l'India come un mega ristorante indiano in Italia; come accade ovunque nel mondo infatti, i ristoranti "esotici trapiantati all'estero" tendono ad adattare la loro cucina, per quanto particolare, alle abitudini alimentari del paese ospitante. Non è affatto banale, ma qui se commetterete l'errore di considerarvi "ormai pratici" del campo, sicuramente finirete col dovervi far curare qualche indigestione/infezione/non vado oltre ma ci siamo capiti.
Le spezie la fanno da padrone e di carne non se ne vede tanta. Come detto sono quasi tutti vegetariani, alcuni dei quali addirittura vegani (vegetariani estremi - chiedo scusa per la definizione semplicistica), ma se ci pensate bene è anche logico che lo Stato tenda a favorire questa particolare dieta: avete idea di quanto costerebbe in termini economici e di sfruttamento del suolo dover allevare carne per più di un miliardo di persone? Appunto...
Della carne quindi dovrete farne a meno, o meglio, dovrete dimenticarvi vitello, maiale e quanto di considerato sacro o impuro dalle varie religioni, accontentandovi di galline, polli ed al massimo un po' di agnello, ma in ogni caso, ripeto, fate estremamente attenzione a come questi cibi vengono trattati, dall'allevamento al vostro piatto. Consiglio vivamente a tutti coloro che sono qui per lunghi periodi, di cercare fin da subito dei posti "sicuri" in cui consumare certi cibi: solitamente gli alberghi di lusso hanno anche dei ristoranti affidabili da questo punto di vista, molti dei quali guidati da chef italiani; certo, sono abbastanza cari, ma se siete qui per lunghi periodi di tempo, probabilmente siete qui per lavoro, quindi almeno una volta a settimana potrete permettervi di mangiar bene...e poi credo fermamente che psicologicamente il distacco dalla quotidianità del cibo indiano sia indispensabile.
Passiamo al capitolo spezie, il più controverso e soprattutto quello caratterizzante questa cucina.
Le spezie in India sono un must per gli indiani; sono arrivato alla conclusione che si tratti in realtà più che di gusto di una necessità, il cibo non è sempre conservato nel migliore dei modi, non sempre è di prima qualità e le spezie coprono tutte queste imperfezioni. Quel che da fastidio a noi occidentali è però il tipo e la quantità di spezie che qui usano. Per prima cosa il curry che è abbastanza apprezzato da noi occidentali e che, diciamocelo, non ha un sapore tanto forte, è usato prevalentemente al sud e nelle zone turistiche, se come me invece siete dislocati a Delhi siete praticamente fregati. Abbondano da queste parti pepe, peperoncino, cumino, curcuma e l'odiatissimo coriandolo che, per quanto simile al prezzemolo ha un sapore totalmente differente; lo zafferano è invece prodotto in grandi quantità nel nord...voi direte "ok, almeno un risotto alla milanese per quanto insipido me lo posso preparare" ed invece no, perchè lo zafferano qui lo mettono nei dolci (il gelato allo zafferano però non è malissimo). A proposito di dolci, solo una postilla per dire che sono estremamente "dolci" appunto e preparati prevalentemente con grosse quantità di zucchero e latte in polvere, quindi state attenti, anche un pezzo di legno trattato in questo modo può sembrare in bocca pandispagna, ma nello stomaco arriva sempre e solo il tronchetto di cui sopra.
Ricordatevi sempre che il vostro stomaco non è abituato a questa quantità e tipologia di spezie, è inevitabile che per iniziare "ad apprezzare" questa cucina dovrete passare parecchio tempo da queste parti, ma nel frattempo vi consigliamo strenuamente di NON ABUSARNE. Non si tratta di mancanza di capacità di adattamento, svogliatezza o quant'altro, semplicemente per il vostro stomaco questo cibo è diverso e non è preparato ad accoglierlo, dovrete abituarlo (se proprio ci tenete a farlo), cominciare con calma e con le piccole quantità, poi tutto vi sembrerà diverso...a me per ora invece sembra che tutto abbia lo stesso sapore di coriandolo e peperoncino, ma ripeto, son gusti personali in fondo.
In conclusione veniamo ai consigli pratici. Se andrete in ristoranti indiani fate in modo di essere accompagnati da persone locali di cui vi fidate; chiedete sempre in anticipo che i cibi vengano speziati di meno e fatelo a priori, non interessatevi della figura da "macho mancato" che potrete fare agli occhi degli avventori del locale; se andrete in trasferta in luoghi in cui non siete mai stati portate sempre con voi (se potete) confezioni sigillate di parmigiano speditovi dall'Italia, crackers, acqua in bottiglie sigillate, e quanto di industrialmente sigillato e commestibile al vostro palato. Evitate creme, cremine e cibi troppo liquidi, si quelli secchi: molto meglio la stitichezza che il contrario, anche perchè non sapete in quali bagni vi toccherà andare...se ne troverete di bagni.
Bene, per oggi è andata, per chiarimenti o commenti non esitate a scrivere su questo blog, prossimamente prevediamo di parlare di igiene, società e....quanto ci verrà in mente di commentare.
A presto. E ricordate sempre che:
- in India il sale non sala, il pepe non pepa, lo zucchero non zucchera e l'aglio non aglia;
- quel che mangia un indiano fa star male un tedesco ed ammazza un italiano;
- vivete nel più bel paese del mondo...
In India secondo me si mangia molto male, e soprattutto è molto pericoloso prestare poca attenzione alla scelta dei prodotti, alla loro conservazione, preparazione e, ovviamente, ingestione.
Valgono sempre le regole del "non mangiare cibi poco cotti", "evitare acqua che non sia in bottiglia", "eliminare il ghiaccio" e "mai formaggi e pesce"; raccomando di lavarsi sempre le mani prima di mangiare, ma sappiate che è preferibile il retrogusto di una salviettina imbevuta che la freschezza di un acqua che non sapete essere inquinata: lavarsi le mani con un'acqua impura è come cercare di farsi la barca con una falce da trebbia.
Il fenomeno che colpisce chi non ha cura di seguire certe indicazioni viene chiamato "Delhi Belly" (pancia di Delhi), e consiste in forti crampi, infezioni e manifestazioni anche violente a livello gastrico/intestinale; credo sia significativo il fatto che a questo "disagio" tipico dei viaggiatori di tutto il mondo, sia stato associato il nome della città indiana per eccellenza.
Ma torniamo al cibo, per prima cosa sappiate che le porzioni indiane sono estremamente minime, sono quasi tutti vegetariani e che loro preferiscono mangiare con le mani, ma esclusivamente con quella destra, mentre la sinistra la usano quando sono in bagno...resta inteso a questo punto che dovrete dubitare di chiunque per salutarvi vi porgerà la mancina.
Non dovete assolutamente commettere l'errore di considerare l'India come un mega ristorante indiano in Italia; come accade ovunque nel mondo infatti, i ristoranti "esotici trapiantati all'estero" tendono ad adattare la loro cucina, per quanto particolare, alle abitudini alimentari del paese ospitante. Non è affatto banale, ma qui se commetterete l'errore di considerarvi "ormai pratici" del campo, sicuramente finirete col dovervi far curare qualche indigestione/infezione/non vado oltre ma ci siamo capiti.
Le spezie la fanno da padrone e di carne non se ne vede tanta. Come detto sono quasi tutti vegetariani, alcuni dei quali addirittura vegani (vegetariani estremi - chiedo scusa per la definizione semplicistica), ma se ci pensate bene è anche logico che lo Stato tenda a favorire questa particolare dieta: avete idea di quanto costerebbe in termini economici e di sfruttamento del suolo dover allevare carne per più di un miliardo di persone? Appunto...
Della carne quindi dovrete farne a meno, o meglio, dovrete dimenticarvi vitello, maiale e quanto di considerato sacro o impuro dalle varie religioni, accontentandovi di galline, polli ed al massimo un po' di agnello, ma in ogni caso, ripeto, fate estremamente attenzione a come questi cibi vengono trattati, dall'allevamento al vostro piatto. Consiglio vivamente a tutti coloro che sono qui per lunghi periodi, di cercare fin da subito dei posti "sicuri" in cui consumare certi cibi: solitamente gli alberghi di lusso hanno anche dei ristoranti affidabili da questo punto di vista, molti dei quali guidati da chef italiani; certo, sono abbastanza cari, ma se siete qui per lunghi periodi di tempo, probabilmente siete qui per lavoro, quindi almeno una volta a settimana potrete permettervi di mangiar bene...e poi credo fermamente che psicologicamente il distacco dalla quotidianità del cibo indiano sia indispensabile.
Passiamo al capitolo spezie, il più controverso e soprattutto quello caratterizzante questa cucina.
Le spezie in India sono un must per gli indiani; sono arrivato alla conclusione che si tratti in realtà più che di gusto di una necessità, il cibo non è sempre conservato nel migliore dei modi, non sempre è di prima qualità e le spezie coprono tutte queste imperfezioni. Quel che da fastidio a noi occidentali è però il tipo e la quantità di spezie che qui usano. Per prima cosa il curry che è abbastanza apprezzato da noi occidentali e che, diciamocelo, non ha un sapore tanto forte, è usato prevalentemente al sud e nelle zone turistiche, se come me invece siete dislocati a Delhi siete praticamente fregati. Abbondano da queste parti pepe, peperoncino, cumino, curcuma e l'odiatissimo coriandolo che, per quanto simile al prezzemolo ha un sapore totalmente differente; lo zafferano è invece prodotto in grandi quantità nel nord...voi direte "ok, almeno un risotto alla milanese per quanto insipido me lo posso preparare" ed invece no, perchè lo zafferano qui lo mettono nei dolci (il gelato allo zafferano però non è malissimo). A proposito di dolci, solo una postilla per dire che sono estremamente "dolci" appunto e preparati prevalentemente con grosse quantità di zucchero e latte in polvere, quindi state attenti, anche un pezzo di legno trattato in questo modo può sembrare in bocca pandispagna, ma nello stomaco arriva sempre e solo il tronchetto di cui sopra.
Ricordatevi sempre che il vostro stomaco non è abituato a questa quantità e tipologia di spezie, è inevitabile che per iniziare "ad apprezzare" questa cucina dovrete passare parecchio tempo da queste parti, ma nel frattempo vi consigliamo strenuamente di NON ABUSARNE. Non si tratta di mancanza di capacità di adattamento, svogliatezza o quant'altro, semplicemente per il vostro stomaco questo cibo è diverso e non è preparato ad accoglierlo, dovrete abituarlo (se proprio ci tenete a farlo), cominciare con calma e con le piccole quantità, poi tutto vi sembrerà diverso...a me per ora invece sembra che tutto abbia lo stesso sapore di coriandolo e peperoncino, ma ripeto, son gusti personali in fondo.
In conclusione veniamo ai consigli pratici. Se andrete in ristoranti indiani fate in modo di essere accompagnati da persone locali di cui vi fidate; chiedete sempre in anticipo che i cibi vengano speziati di meno e fatelo a priori, non interessatevi della figura da "macho mancato" che potrete fare agli occhi degli avventori del locale; se andrete in trasferta in luoghi in cui non siete mai stati portate sempre con voi (se potete) confezioni sigillate di parmigiano speditovi dall'Italia, crackers, acqua in bottiglie sigillate, e quanto di industrialmente sigillato e commestibile al vostro palato. Evitate creme, cremine e cibi troppo liquidi, si quelli secchi: molto meglio la stitichezza che il contrario, anche perchè non sapete in quali bagni vi toccherà andare...se ne troverete di bagni.
Bene, per oggi è andata, per chiarimenti o commenti non esitate a scrivere su questo blog, prossimamente prevediamo di parlare di igiene, società e....quanto ci verrà in mente di commentare.
A presto. E ricordate sempre che:
- in India il sale non sala, il pepe non pepa, lo zucchero non zucchera e l'aglio non aglia;
- quel che mangia un indiano fa star male un tedesco ed ammazza un italiano;
- vivete nel più bel paese del mondo...