ci siamo, tranquilli!!!
Picché nù sem' (in)du'
  • Home
  • Chi Siamo
  • Diario di Viaggio
  • Gallery
  • La Blogica
  • Il Blogico
  • La Taverna di PelinDion

IL ROMANTICONE e LA SUA VERA IDENTITA'

15/1/2013

0 Comments

 
Immagine
Lo senti arrivare quando calano le luci, lo riconosci da lontano.
E’ lui, lo chiamano (anzi lo chiamiamo) il romanticone. Ha ispirato una storia. La storia secondo la quale, ogni notte, quest’uomo si aggiri per le strade fischiando. Un fischio lungo, forte, acuto. Il tempo di riprender fiato e, di nuovo, un altro fischio uguale al precedente.. e poi ancora.. Instancabilmente.
Pare che cerchi la sua amata, la sua amante; pare sia il loro segnale, il loro saluto, il loro codice segreto.
Così ogni notte, tutte le notti. Per questo il romanticone.
Un soprannome opinabile!
Primo: in quel fischio non c’è nulla di romantico, di passionale, di amorevole; piuttosto lo scambierei per il fischio di un capotreno che annuncia la chiusura delle porte dei vagoni, anche in maniera piuttosto annoiata!
Secondo: se fosse un segnale, direi che il romanticone ne ha ben più di una di amanti dato che il suo fischio si protrae per tutte le strade del quartiere o quanto meno fin dove l’orecchio umano può arrivare a sentire; inoltre il tizio in questione fischia e cammina e le case di fronte alle quali il suo fischio arriva, sono parecchie.
Terzo: se il fischio davvero celasse un tradimento, sarebbe ben lungi dall’essere un segreto sia per il marito in questione, sia per tutto il vicinato.. e, passi il primo giorno, il secondo, il terzo e forse anche qualcuno in più, ma presto il fischio diverrebbe silenzio a causa di una rotta d’ossa o da parte del cornificato o da parte del vicinato stufo di essere testimone involontario del suddetto tradimento!
Ma la verità è ben altra cosa.
Il romanticone, altri non è che un regolare lavoratore stipendiato. La sua mansione è quella di passare per le strade fischiando, al fine di richiamare l’attenzione di altrettanti lavoratori che sono a guardia delle case! Passa per tenerli svegli insomma. A guardia delle guardie!
Un po’ bizzarra come cosa per noi che proveniamo da terre lontane. Forse acquista un po’ più di senso (..uhm!) se si considera che qui, in qualunque ufficio, negozio o attività lavorativa, per quanto semplice sia, ci sono una marea ma una marea di persone che “lavorano” ognuna con una micro mansione diversa: c’è chi porta il the, chi fa le fotocopie, chi controlla la porta, etc. 
Entrando in un qualsiasi negozio, vi assaliranno mille addetti per proporvi anche il più banale acquisto. Nei supermercati, ad ogni cassa, troverete almeno due o tre addetti ai lavori: chi batte cassa, chi imbusta, chi lega la busta e, ovviamente, il supervisore che fa su e giù tra le casse!
Sono tanti in India, qualcosa devono pur fare!
E il romanticone, fischia!


0 Comments

...MA CHE FREDDO FA...

8/1/2013

0 Comments

 
Immagine
Altro che brivido felino, qui si bela dal freddo… ok che siamo a gennaio, ok è l’inverno più freddo degli ultimi 30 anni.. ma potevano dirlo!!!
Le info che avevo io (e che gli venga un colpetto di tosse a quello che l’ha scritto) parlavano di inverni con temperature che oscillavano tra i 15 e i 25 gradi. Qui siamo invece ad una manciata di gradi sopra lo zero e soprattutto questi bontemponi non sentono l’esigenza di munire le abitazioni di riscaldamento. Ergo, si gela!
Ci siamo procurati un paio di stufette..ma sembra di vivere con la copertina (dovutamente tecnologizzata) di Linus, in più, di riffa o di raffa ci sono circa 7 persone che gironzolano per questi luoghi e due stufettine fanno davvero fatica a ricoprire il fabbisogno di calore di tutti!
Senza contare che, ovviamente, appena si spegne o si sposta una stufetta, ci vogliono circa 3 nanosecondi perché la stanza in cui era accesa si ricongeli completamente. Questo anche perché oltre a non essere previsto alcun riscaldamento, non sono nemmeno previste case con imposte particolarmente isolanti e non di rado, ovunque ci si trovi nella casa, può capitare di avvertire di punto in bianco, una folata di vento gelido che arriva dritto dritto sulle spalle o sulle gambe.
Ovviamente non se ne parla di tenere stufette accese tutta la notte (non di rado si possono osservare le prese di corrente deformate e di un inquietante color marroncino bruciato)..e questo fa si che i risvegli siano traumatici, i nasi e le orecchie sempre ghiacciati, quando si indossano gli abiti sembra siano stati in frigo e soprattutto si ha la consapevolezza che sarà così per tutto il resto della giornata!
Di camini, poi, nemmeno l’ombra.
Scendendo in strada, si scoprono in ogni angolo e a pochi metri uno dall’altro, piccoli bracieri accesi, improvvisati in ciotolone di metallo (le stesse poi che usano le donne sulla testa per trasportare i mattoni sui cantieri!), vicino a cui si scaldano piccoli agglomerati di 3/4 persone, ma anche uomini solitari che forse restano lì solo per scaldarsi.
E in tutto questo, noi che almeno abbiamo un tetto sopra la testa (ed è anche un signor tetto con tutto quello che una casa indiana possa desiderare), non possiamo nemmeno lamentarci perché se si esce al mattino presto non è difficile trovare, sotto i cavalcavia, buche scavate nella terra in cui si trovano raggomitolati sotto coperte vecchie di chissà quanto e sporche di tutto lo sporco immaginabile, gente che lì vive e dorme, interi nuclei famigliari, donne, anziani (o persone giovani, invecchiate troppo precocemente a causa della vita dura), bambini che si scaldano con la vicinanza dei loro corpi spesso coperti solo da vecchi sari di cotone.
Ho sentito dire da molte persone che l’India è un paese che lascia il segno.. inizio a capire perché…

0 Comments

    Author

    una de li "dù"

    Archives

    August 2014
    January 2013
    December 2012

    Categories

    All
    Elucubrazioni

    RSS Feed

Powered by Create your own unique website with customizable templates.