Uno dei principali problemi di noi occidentali all'estero e soprattutto di noi italiani è il cibo. Noi partiamo svantaggiati,è inutile negarlo. Siamo abituati a mangiare bene e tutto. Carni (di tutti i tipi, inutile elencarli), formaggi (e che velo dico a fare), verdure, dolci, pasta, pizza (che si, si trovano anche all'estero.. ma con i dovuti e doverosi distinguo), frutta, caffè e ammazza caffè!
C'è chi ha le proprie fisse (i peperoni no, caffè come se non ci fosse domani, carne carne fortissimamente carne), chi si adatta a mangiar tutto, eppure, in entrambi i casi le difficoltà in India sono palesi.
Chi è selettivo trova difficoltà nel procurarsi i cibi di cui più va matto; chi si adatta a mangiare un pò di tutto deve accontentarsi 'solo' di quel pò di un pò che si riesce a trovare. Se poi vogliamo limitarci a parlare di qualità, in entrambe le situazioni, l'unica soluzione possibile è la sopravvivenza (è un anno e mezzo che vivo qui e non ho mai, e dico mai, visto un furgone frigo. Il pesce, che spesso viaggia per migliaia di km per arrivare a destinazione, così come la carne, viene trasportato in sacche da palestra piene di ghiaccio.. considerando che qui la temperatura in estate è spesso sopra i 45 gradi, direi che non c'è bisogno che descriva nel dettaglio gli odori e i colori che ne derivano)
I temerari, i fiduciosi, gli incoscienti o anche solo i distratti sono troppo spesso vittime del cosìdetto "delhi belli" ... cioè una dissenteria, spesso accompagnata da lancinanti crampi allo stomaco, vomito e conseguente disidratazione che non a caso porta questo nome e che spesso porta anche in ospedale.
Non ci sono Bear Grills che tengano!.. i nostri corpi proprio non ce la fanno. Può succedere con una goccia di acqua non proveniente da bottiglie accuratamente sigillate, dal ghiaccio nelle bevande, da una verdura cotta un pò così. Il cibo di strada è l'atto masochistico per antonomasia.
Qualche hotel con aspirazioni internazionali ci prova ad emularci ma, come potete ben capire dalla foto, i risultati sono spesso grotteschi. Se poi volete divertirvi un pò, vi consiglierei di dilettarvi con le letture delle recensioni che gli indiani fanno dei ristoranti con cuochi italiani: da quello che va in una steack house e si lamenta del fatto che il menù veg. sia scarso, a quelli che ritengono, dall'alto della propria professionalità, che la pasta sia poco cotta (dove per 'poco cotta' intendono quella che noi considereremmo ben cotta).
E non dimentichiamoci del 'poco saporita' il che sta ad indicare che, come minimo ad una pasta all'arrabbiata è stata aggiunta una manciata, se non due, di peperoncino, pepe e spezie varie (masala, insomma).
Io sono una di quelle a cui piace provare le cucine estere, e che, bene o male, si adatta a tutto; tuttavia l'india mi ha insegnato una cosa importante: ci tengo alla mia pellaccia... ergo.. w l'italia!
C'è chi ha le proprie fisse (i peperoni no, caffè come se non ci fosse domani, carne carne fortissimamente carne), chi si adatta a mangiar tutto, eppure, in entrambi i casi le difficoltà in India sono palesi.
Chi è selettivo trova difficoltà nel procurarsi i cibi di cui più va matto; chi si adatta a mangiare un pò di tutto deve accontentarsi 'solo' di quel pò di un pò che si riesce a trovare. Se poi vogliamo limitarci a parlare di qualità, in entrambe le situazioni, l'unica soluzione possibile è la sopravvivenza (è un anno e mezzo che vivo qui e non ho mai, e dico mai, visto un furgone frigo. Il pesce, che spesso viaggia per migliaia di km per arrivare a destinazione, così come la carne, viene trasportato in sacche da palestra piene di ghiaccio.. considerando che qui la temperatura in estate è spesso sopra i 45 gradi, direi che non c'è bisogno che descriva nel dettaglio gli odori e i colori che ne derivano)
I temerari, i fiduciosi, gli incoscienti o anche solo i distratti sono troppo spesso vittime del cosìdetto "delhi belli" ... cioè una dissenteria, spesso accompagnata da lancinanti crampi allo stomaco, vomito e conseguente disidratazione che non a caso porta questo nome e che spesso porta anche in ospedale.
Non ci sono Bear Grills che tengano!.. i nostri corpi proprio non ce la fanno. Può succedere con una goccia di acqua non proveniente da bottiglie accuratamente sigillate, dal ghiaccio nelle bevande, da una verdura cotta un pò così. Il cibo di strada è l'atto masochistico per antonomasia.
Qualche hotel con aspirazioni internazionali ci prova ad emularci ma, come potete ben capire dalla foto, i risultati sono spesso grotteschi. Se poi volete divertirvi un pò, vi consiglierei di dilettarvi con le letture delle recensioni che gli indiani fanno dei ristoranti con cuochi italiani: da quello che va in una steack house e si lamenta del fatto che il menù veg. sia scarso, a quelli che ritengono, dall'alto della propria professionalità, che la pasta sia poco cotta (dove per 'poco cotta' intendono quella che noi considereremmo ben cotta).
E non dimentichiamoci del 'poco saporita' il che sta ad indicare che, come minimo ad una pasta all'arrabbiata è stata aggiunta una manciata, se non due, di peperoncino, pepe e spezie varie (masala, insomma).
Io sono una di quelle a cui piace provare le cucine estere, e che, bene o male, si adatta a tutto; tuttavia l'india mi ha insegnato una cosa importante: ci tengo alla mia pellaccia... ergo.. w l'italia!